Scoprire l’Alto Medioevo

Reperti significanti dell’Alto Medioevo portarono alla fondazione del museo Carantana a Molzbichl. Il nome risale a un documento di Carlo Magno, dove la Carinzia è nominata provincia Carantana. Vivete un incontro con il primo cristianesimo, ammirate le abilità degli scalpellini, conoscete le usanze funerarie, morte e riti, cercate di conoscere la paura di morti viventi e venite a sapere di più su uomini, paese e dominio. Tuffatevi nel mondo dell’Alto Medioevo!

Chiesa, monastero, pietre con decoro a intreccio

Durante la seconda metà dell’8° secolo il monastero più antico della Carinzia si trovò a Molzbichl. Dallo sfarzoso interno della chiesa conventuale si sono conservati numerosi blocchi di marmo con decoro a intreccio. Il museo ospita il numero più alto di queste pietre magnifiche nella zona alpina sudorientale. Tra queste si trovano pezzi preziosi con epigrafi e una raffigurazione unica nel suo genere.

Il santo di Molzbichl

Nella chiesa parrocchiale di Molzbichl si trova una delle testimonianze più notevoli del primo cristianesimo nella zona alpina. Un’epigrafe incisa nell’altare tramanda il diacono Nonnosus testimoniando la venerazione locale come santo per l’anno 533 dopo Cristo. L’epigrafe marmorea è l’ultima risalente all’epoca romana e l’unica del 6° secolo in Austria.

Vita, morte e riti

Corredi tombali, gioielli e accessori di costumi tradizionali danno un’idea delle usanze funerarie dei carantani nel periodo dall’8° al 10° secolo. Fibule a disco con decoro a smalto, cerchietti fermacapelli e orecchini pendenti a forma di mezzaluna di bronzo furono i gioielli femminili preferiti, mentre uomini furono sepolti maggiormente solo con cinture e coltelli. Semplici vasi d’argilla trovati ai piedi di alcuni sepolti danno prova di convinzioni pagane.

Non morti e morti viventi

Durante gli scavi si scoprì a Molzbichl una tumulazione unica nell’Europa centrale. La persona defunta fu impalata dopo la morte fissandola nella tomba ed evitando un ritorno tra i viventi. Questa superstizione sconcertante ebbe origine dalla paura di non morti e morti viventi. Anche per altri sepolti a Molzbichl si testimoniano queste misure contro i morti viventi.

Alla ricerca delle tracce

Il sito archeologico all’aperto a sud della chiesa mostra resti dell’antico complesso conventuale e invita a riposare su terreno storico. Anche la chiesa parrocchiale di San Tiburto menzionata per la prima volta intorno al 1063 merita una visita. Una breve passeggiata vi porta all’entrata ovest del paese di Molzbichl. Lì alunni del liceo di Spittal/Drau hanno messo in mostra la prima storia della Carinzia su 2 fregi lunghi 36 metri.